Serve volontà politica per garantire ai cittadini un diritto costituzionale
Nonostante l’articolo 97 della Costituzione sancisca il principio di buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione, in tre Regioni italiane – Sicilia e Puglia – il Difensore Civico regionale risulta ancora assente o non operativo, privando i cittadini di uno strumento fondamentale di garanzia e tutela.
Il Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici continua a sollecitare le istituzioni competenti affinché si provveda quanto prima alla nomina di questa figura di garanzia, che rappresenta un presidio neutrale tra cittadino e amministrazione pubblica, essenziale per l’effettività dei diritti, la trasparenza e la semplificazione dei procedimenti.
In Sicilia e in Puglia, la vacanza dell’ufficio si protrae da tempo una situazione che mina l’uniformità dei diritti sul territorio nazionale e che rischia di creare disuguaglianze in termini di accesso alla giustizia amministrativa e tutela civica.
Il Presidente del Coordinamento, Marino Fardelli, ha ribadito in più occasioni come la presenza del Difensore Civico sia non solo un obbligo normativo (previsto dalle leggi regionali e spesso richiamato dagli Statuti), ma anche un segno concreto di attenzione verso i cittadini più fragili, che si trovano spesso soli nell’affrontare la complessità della burocrazia.
“Senza il Difensore Civico – afferma Fardelli – si rischia di silenziare una voce istituzionale imparziale, che non emette sentenze ma costruisce ponti. È una perdita per i cittadini e per le istituzioni stesse, che così rinunciano a un valido strumento di dialogo e prevenzione del contenzioso.”
Il Coordinamento rinnova dunque il proprio appello ai Consigli Regionali di Sicilia e Puglia: non si può parlare di diritti se non si garantiscono gli strumenti per difenderli.