Diversi Difensori Civici delle Regioni e delle Province Autonome Italiane hanno partecipato alla Conferenza 2025 della European Network of Ombudsmen (ENO) che i è tenuta a Bruxelles nei giorni 20-21 novembre 2025 all’interno del Parlamento Europeo, quale principale appuntamento annuale che riunisce gli Ombudsman nazionali, regionali e locali di tutta Europa, insieme alle istituzioni dell’Unione Europea, alla società civile e ai rappresentanti accademici.

A rappresentare l’Italia oltre a Marino Fardelli, Difensore civico della Regione Lazio e Presidente del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici italiani, anche altri colleghi Veronika Meyer, Difensora civica della Provincia Autonoma di Bolzano; Guido Giusti, Vicepresidente del Coordinamento nazionale dei Difensori civici italiani e Difensore civico della Regione Emilia-Romagna; Umberto Di Primio, Difensore civico della Regione Abruzzo; Fabrizio Schettini, Difensore civico della Regione Umbria; Marco Enrico, Difensore civico della Regione Sardegna; Adele Squillaci, Difensora civica della Regione Valle d’Aosta, che hanno preso parte ai lavori ospitati nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.

Costruttiva anche l’interazione avviata con la Mediatrice Europea Teresa Anjinho. 

Una rete multilivello sempre più solida

La Conferenza ENO 2025 ha confermato la crescente importanza di una collaborazione strutturata tra i sistemi di difesa civica europei.
In un contesto istituzionale complesso, caratterizzato da un intreccio di competenze nazionali, regionali e sovranazionali, la cooperazione tra Ombudsman rappresenta una garanzia essenziale per:

  • rafforzare la tutela dei cittadini;
  • assicurare trasparenza e responsabilità amministrativa;
  • promuovere standard condivisi di buona amministrazione;
  • affrontare in modo coordinato le nuove sfide digitali, sociali e democratiche.

Come ha sottolineato Marino Fardelli nel suo intervento:

“La giornata di oggi ha rafforzato ancora di più questa rete multilivello: perché più cooperazione significa migliori tutele, più trasparenza e un’amministrazione pubblica più responsabile. La difesa civica è oggi un ponte essenziale tra cittadini e istituzioni, e la sua dimensione europea è diventata imprescindibile.”

Scambio di buone pratiche e diritti dei cittadini al centro

La Conferenza ha permesso un confronto approfondito sulle principali pratiche europee in materia di tutela dei diritti.
Sono stati analizzati casi riguardanti:

  • accesso alle informazioni pubbliche,
  • semplificazione amministrativa,
  • diritti delle persone fragili,
  • protezione dei dati e digitalizzazione dei servizi,
  • tutela dei minori,
  • partecipazione democratica.

La prospettiva comparata, resa possibile dalla presenza di Ombudsman provenienti da tutta Europa, è stata valorizzata come leva per innovare le prassi italiane e, allo stesso tempo, condividere l’esperienza dei Difensori civici regionali e locali del nostro Paese.

Il ruolo dell’Italia nella rete europea della difesa civica

L’evento è stato anche l’occasione per rinnovare e consolidare relazioni avviate nel corso dell’ultimo anno.
Particolarmente significativa è stata la possibilità, per il Presidente Fardelli, di incontrare nuovamente i colleghi Ombudsman che lo hanno eletto nel board europeo della difesa civica internazionale, riconoscendo il valore dell’esperienza italiana e la credibilità del Coordinamento nazionale nel panorama internazionale.

“È stato davvero piacevole rivedere i colleghi che un anno fa mi hanno dato fiducia eleggendomi nel board europeo della difesa civica. Questo incarico è una grande responsabilità, ma anche un’opportunità per portare la voce dei cittadini italiani sempre più al centro delle politiche europee.”
Marino Fardelli

Verso una difesa civica sempre più europea

La partecipazione alla Conferenza ENO 2025 rappresenta un passo avanti importante nel percorso del Coordinamento Nazionale, che continua a promuovere:

  • una cultura della tutela basata sull’indipendenza e sull’imparzialità;
  • una maggiore conoscenza del ruolo dei Difensori civici tra i cittadini;
  • progetti di cooperazione internazionale;
  • un dialogo costante con le istituzioni europee e nazionali.

Il Coordinamento conferma il proprio impegno a contribuire alla costruzione di un’Europa più giusta, più trasparente e più vicina ai bisogni delle persone.