

Il PalaSerradimigni di Sassari si è trasformato in un palcoscenico di responsabilità civile e profonda consapevolezza. Durante l’ultima partita casalinga della Dinamo Sassari, è stato inaugurato un “Posto Occupato” per ricordare simbolicamente tutte le donne vittime di violenza. Un gesto semplice, ma di straordinaria forza sociale, che ha coinvolto l’intera comunità sportiva e istituzionale della Sardegna.
L’iniziativa è stata promossa dal Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Piero Comandini, e dal Difensore Civico regionale, Marco Enrico, in collaborazione con la società biancoblù, che ha aderito con entusiasmo e senso di responsabilità.
Il momento più toccante si è svolto pochi minuti prima della gara tra Dinamo Sassari e Pallacanestro Trieste.
Il giocatore Luca Vincini, indossando la maglia numero 22 – un richiamo al 1522, il numero nazionale antiviolenza e stalking – ha collocato il cartello “Posto Occupato” su una poltroncina vuota del palazzetto.
Quel posto rappresenta tutte le donne che non possono più sedersi, partecipare, vivere. È un invito a non distogliere lo sguardo da un dramma che attraversa ogni strato sociale.
Un’arena sportiva che diventa spazio di educazione civile
“Questa iniziativa va oltre lo sport,” ha sottolineato il Presidente Comandini.
“È un impegno concreto per educare la società ai valori del rispetto, della dignità e dell’inclusione. Anche al PalaSerradimigni, una sedia vuota ricorderà costantemente le donne vittime di violenza.”
La Dinamo Sassari ha così confermato la propria vocazione sociale, scegliendo di trasformare un momento agonistico in un’occasione di riflessione collettiva.
La dichiarazione del Difensore Civico della Sardegna, Marco Enrico
“Il ‘Posto Occupato’ non è un simbolo qualunque: è un richiamo potente alle istituzioni, alle comunità e a ciascuno di noi.
La violenza contro le donne non può essere considerata un’emergenza episodica, ma un problema strutturale che richiede educazione, prevenzione e azioni costanti.
Ringrazio la Dinamo Sassari per aver scelto di essere in prima linea, ricordandoci che lo sport può e deve essere uno strumento di civiltà e cambiamento.
Ogni sedia vuota al PalaSerradimigni rappresenta una vita spezzata, ma anche un impegno rinnovato: quello di non lasciare sole le vittime e di costruire una Sardegna più giusta e più sicura.”
Un invito alla comunità
Con questo gesto, la Dinamo Sassari e le istituzioni regionali lanciano un messaggio forte a tutti i cittadini della provincia e dell’intera isola:
contrastare la violenza di genere è un dovere di tutti.
Il 1522, servizio gratuito attivo 24 ore su 24, rimane un punto di riferimento fondamentale per chi cerca aiuto. Il “Posto Occupato” continuerà a parlare, silenziosamente ma con forza, ad ogni partita.