Portare il tema dei diritti, della trasparenza e della legalità direttamente nelle scuole: è questa l’idea alla base del progetto “Il Difensore Civico sui banchi di scuola”, ideato dal Difensore Civico della Regione Lazio, Marino Fardelli, e promosso in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio.
L’iniziativa, sostenuta anche dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio e dal suo Presidente, On.le Antonello Aurigemma, mira a far conoscere alle nuove generazioni il ruolo e le funzioni della Difesa Civica come istituzione di garanzia e di tutela dei diritti dei cittadini.
Dott. Fardelli, da dove nasce l’idea di portare la Difesa Civica nelle scuole?
“Nasce dalla convinzione che la conoscenza dei propri diritti sia il primo passo per esercitarli davvero. I giovani sono i cittadini di oggi e di domani: formare una coscienza civica attiva e consapevole è una missione che riguarda tutti, ma in particolare chi, come il Difensore Civico, rappresenta un ponte tra cittadini e istituzioni. Portare la difesa civica nelle scuole significa avvicinare le istituzioni ai ragazzi, parlando il loro linguaggio e mostrando con esempi concreti come la tutela dei diritti sia un valore quotidiano, non astratto.”
Quali sono gli obiettivi principali del progetto?
“L’obiettivo è duplice: da un lato diffondere la cultura della legalità e della trasparenza, dall’altro far conoscere il ruolo del Difensore Civico, che spesso rimane poco noto.
Vogliamo che gli studenti capiscano che esiste un’istituzione indipendente a cui potersi rivolgere quando si sentono esclusi, non ascoltati o vittime di un’ingiustizia. È anche un modo per restituire fiducia nelle istituzioni e nel valore della partecipazione.”
Come si articola concretamente il progetto?
“Il progetto si sviluppa attraverso incontri, laboratori e momenti di confronto tra studenti, docenti e rappresentanti delle istituzioni.
Ogni edizione coinvolge numerosi istituti scolastici del Lazio e prevede attività interattive, simulazioni di casi, quiz sui diritti e momenti di dialogo con i Difensori Civici. Al termine, premiamo le classi che si sono distinte per impegno e creatività: perché conoscere i diritti è importante, ma viverli e raccontarli lo è ancora di più.”
Quest’anno avete introdotto alcune novità importanti. Di cosa si tratta?
“Sì, quest’anno abbiamo deciso di ampliare il progetto con due iniziative significative.
La prima è il coinvolgimento degli Ambassador del progetto, studenti e docenti che si sono distinti nelle edizioni precedenti e che oggi diventano protagonisti nel promuovere la cultura dei diritti e della legalità tra i loro coetanei.
La seconda è una cooperazione con i siti culturali di Roma, in particolare con le Scuderie del Quirinale e il Vittoriano, per offrire agli studenti più meritevoli un’esperienza educativa che unisca cultura, bellezza e cittadinanza attiva.
Crediamo che la conoscenza dei diritti non sia solo materia di studio, ma anche un percorso di crescita civile ed estetica: la cultura e la bellezza aiutano a comprendere meglio il valore della democrazia.”
Ci sarà un seguito a livello nazionale?
“Ho proposto già da un anno tale progetto in un ottica nazionale alla Segreteria del Ministro ma ad oggi ancora nessuna riposta. L’obiettivo è creare una rete di esperienze formative condivise, perché la difesa civica può essere una grande palestra di cittadinanza attiva per i giovani di tutta Italia. È un investimento culturale nel futuro della democrazia.”
“Il Difensore Civico sui banchi di scuola” si conferma come una delle iniziative più innovative della difesa civica italiana, capace di coniugare educazione civica, partecipazione, cultura e arte. Grazie al coinvolgimento di istituzioni, scuole e partner culturali, il progetto offre ai giovani un percorso di consapevolezza e di crescita personale fondato su legalità, trasparenza e responsabilità.