Nell’ambito del progetto “Voci in Ascolto”, sono state avviate una serie di interviste internazionali per promuovere la conoscenza del ruolo del Difensore Civico e delle buone pratiche nella tutela dei diritti dei cittadini. L’iniziativa ha l’obiettivo di creare un dialogo tra istituzioni e comunità, valorizzando esperienze significative provenienti da contesti diversi e offrendo ai cittadini e agli studenti una visione concreta delle attività e dell’impatto del Difensore Civico.
In questa intervista, presentiamo il contributo della Sig.ra Katarina Mitrovski, Difensore Civico di Niš, che ci racconta il suo percorso professionale, le principali responsabilità del suo ufficio e le modalità con cui la sua attività tutela i diritti dei cittadini e promuove trasparenza, partecipazione e fiducia tra istituzioni e comunità.
1. Potrebbe raccontarci brevemente il suo percorso professionale e come è arrivata a ricoprire la carica di Difensore Civico a Niš?
Vengo dalla politica, avendo ricoperto il ruolo di capo dell’amministrazione cittadina, fondamentale per il funzionamento di una città come Niš, con mezzo milione di abitanti, con responsabilità che coprono i settori municipali, edilizi, sociali e tutti gli altri settori. Con 20 anni di esperienza professionale, questi ruoli mi hanno insegnato come bilanciare grandi responsabilità ascoltando le persone. Credo che questa combinazione di decisione ed empatia sia fondamentale per il ruolo del difensore civico, dove la legge e i reali bisogni dei cittadini devono andare di pari passo.
2. Quali sono le principali responsabilità del suo ufficio e come esse si integrano con la comunità locale?
La principale responsabilità del mio ufficio è proteggere i diritti dei cittadini e garantire che l’amministrazione locale operi in conformità con la legge e i principi di trasparenza. Ci integriamo strettamente con la comunità attraverso un dialogo costante, visite municipali e progetti mirati, rendendo l’ufficio non solo un organo di controllo, ma un vero partner dei cittadini. Questo approccio consente alla legge di funzionare efficacemente nella pratica, costruendo fiducia e reattività.
3. Quali sono le situazioni più comuni per cui i cittadini si rivolgono al Difensore Civico?
I cittadini generalmente si rivolgono al difensore civico quando sentono che i loro bisogni o diritti non sono adeguatamente riconosciuti o tutelati dall’amministrazione locale. Questo può includere questioni municipali, come rumori da ristoranti o bar, ritardi nei permessi, diritti sociali, abitazione o accesso ai servizi pubblici. Il mio approccio consiste nell’esaminare ogni caso individualmente, investigare i fatti e avviare soluzioni concrete, assicurando che i cittadini percepiscano un partner che tutela i loro diritti e promuove trasparenza e responsabilità.
4. Potrebbe condividere un esempio recente che evidenzi l’impatto concreto del suo lavoro nella protezione dei diritti dei cittadini?
Un caso che illustra chiaramente l’impatto del nostro ufficio ha riguardato una società municipale che aveva avviato procedure esecutive per debiti molto piccoli, spesso tra i 5 e i 10 euro. In alcune situazioni, spese legali aggiuntive rendevano l’importo finale sproporzionatamente più alto del debito originale, e i cittadini non erano adeguatamente informati in anticipo.
Attraverso la nostra valutazione e un dialogo costruttivo con le autorità locali — includendo una eccellente cooperazione con il sindaco — la procedura è stata revisionata per garantire proporzionalità, trasparenza e piena protezione dei diritti dei cittadini.
Questo caso riflette il nostro principio fondamentale: ogni volta che vi è una discrepanza tra interesse pubblico e onere posto sui cittadini, interveniamo per correggere la pratica, sempre tramite dialogo istituzionale e approccio cooperativo.
5. Quali sono le principali sfide che affronta nel suo ruolo e come le gestisce quotidianamente?
Una delle sfide principali nel mio ruolo di difensore civico locale è allineare gli standard moderni di protezione dei diritti dei cittadini con pratiche amministrative consolidate da tempo. Non è raro che i dipendenti che operano nel sistema da molti anni siano più lenti ad accogliere i cambiamenti, soprattutto quando questi introducono maggiore trasparenza, efficienza o responsabilità.
Affrontiamo queste sfide attraverso comunicazione continua, formazione mirata e obiettivi chiaramente definiti. L’obiettivo è creare un ambiente in cui il cambiamento non sia percepito come pressione, ma come passo necessario per rafforzare la fiducia pubblica e migliorare le performance istituzionali.
Un’altra sfida importante è mantenere l’equilibrio tra l’indipendenza dell’istituzione e la necessità di una collaborazione costruttiva con l’amministrazione locale. Superiamo questo aspetto aderendo rigorosamente alla legge, mantenendo un approccio aperto e principiale, e garantendo coerenza nel nostro lavoro. Questo ci permette di agire esclusivamente nell’interesse dei cittadini rispettando gli standard europei di buona governance.
6. Secondo lei, quali sono i valori fondamentali che guidano il lavoro di un Difensore Civico?
A mio avviso, il lavoro del difensore civico deve essere guidato da diversi valori fondamentali. Il primo è l’indipendenza, essenziale per una protezione obiettiva e imparziale dei diritti dei cittadini. Il secondo è la trasparenza, poiché l’apertura è alla base della fiducia pubblica. Il terzo è l’equità, riflessa nell’applicazione coerente della proporzionalità e nel trattamento uguale.
Un altro valore chiave è l’accessibilità: l’ufficio del difensore civico deve rimanere vicino ai cittadini, comprensibile e facilmente raggiungibile. Per questo poniamo forte attenzione all’educazione dei giovani, in particolare degli studenti. Li introduciamo attivamente al ruolo dell’istituzione, agli standard europei e all’importanza della responsabilità amministrativa. In questo modo contribuiamo a formare generazioni future che comprendano i loro diritti e che contribuiranno a plasmare un’amministrazione pubblica più responsabile.
Questi valori consentono al difensore civico di operare in modo imparziale, efficace e sempre nell’interesse della comunità.
7. Come promuove trasparenza, partecipazione e fiducia tra istituzioni e cittadini nel suo contesto locale?
Promuoviamo trasparenza, partecipazione e fiducia attraverso diversi meccanismi chiave che permettono ai cittadini di vedere chiaramente e interagire con il lavoro dell’istituzione.
Innanzitutto, tutte le nostre raccomandazioni, conclusioni e relazioni sono pubblicamente disponibili, garantendo piena visibilità su come vengono trattati i reclami e come le istituzioni rispondono. In secondo luogo, manteniamo comunicazione aperta con l’amministrazione locale tramite incontri regolari, consultazioni e sessioni pubbliche, rendendo i processi istituzionali trasparenti e prevedibili.
Una parte significativa del nostro lavoro si concentra sulla partecipazione diretta della comunità: visite sul territorio, consultazioni pubbliche, dialoghi con i cittadini e workshop tematici. Queste attività offrono alle persone l’opportunità di esprimere preoccupazioni, porre domande e contribuire a definire soluzioni.
Poniamo anche forte enfasi sull’educazione dei giovani. Coinvolgendo attivamente gli studenti e introducendoli al ruolo del difensore civico, agli standard amministrativi e ai loro diritti, aiutiamo a costruire fiducia a lungo termine tra cittadini e istituzioni.
Questa combinazione di apertura, dialogo e partecipazione attiva dei cittadini non solo aumenta la trasparenza, ma crea una comunità che comprende il valore e lo scopo della governance locale.
8. Ha avuto esperienze di collaborazione con altri Difensori Civici, in Serbia o all’estero? Quali lezioni ha tratto da queste esperienze?
Sì, ho una vasta esperienza nella cooperazione con difensori civici sia in Serbia che all’estero, e questo è diventato uno degli aspetti più preziosi del mio sviluppo professionale.
Attualmente ricopro il ruolo di Presidente del Consiglio di Gestione della Rete dei Difensori Civici Serbi, attraverso la quale coordiniamo iniziative comuni, scambiamo buone pratiche e lavoriamo per migliorare gli standard istituzionali a livello nazionale. Ci incontriamo regolarmente, analizziamo casi e armonizziamo approcci, rafforzando significativamente il sistema dei difensori civici in tutta la Serbia.
Mantengo inoltre un’eccellente collaborazione con il Difensore Civico Nazionale della Repubblica di Serbia. Nei casi in cui i nostri mandati si sovrappongono, prepariamo raccomandazioni congiunte, garantendo una protezione completa dei cittadini e dimostrando un alto livello di maturità istituzionale.
A livello internazionale, collaboro con diverse istituzioni di difensori civici in Europa tramite conferenze, scambi tra esperti e incontri bilaterali. Queste esperienze mi hanno insegnato quanto siano essenziali il dialogo, la solidarietà professionale e l’apprendimento transfrontaliero per rafforzare l’istituzione.
Le lezioni principali che ho appreso sono che l’apertura porta efficienza, le esperienze condivise portano a soluzioni migliori e la fiducia tra le istituzioni si costruisce tramite lavoro coerente e principiale.
9. Quali aspetti dell’esperienza italiana ritiene possano essere condivisi con la Serbia in termini di protezione dei diritti e partecipazione civica?
Ritengo che l’esperienza italiana offra diverse lezioni preziose che potrebbero migliorare il sistema di protezione dei diritti in Serbia, soprattutto a livello locale.
Avendo collaborato direttamente con Marino Fardelli, Difensore Civico della Regione Lazio, ho visto di persona quanto sia forte ed efficace la cultura del dialogo e del consenso nel modello italiano. Questo approccio — in cui istituzioni e cittadini funzionano come partner anziché entità separate — rappresenta un eccellente esempio che potrebbe rafforzare significativamente la partecipazione dei cittadini in Serbia.
Ammirazione particolare nutro per l’etica professionale, l’indipendenza istituzionale e la trasparenza promosse da Marino Fardelli. Questi valori costituiscono un modello importante per noi e contribuiscono a costruire fiducia pubblica nel lavoro dei difensori civici.
Particolarmente ispirante è il fatto che Marino Fardelli coinvolga attivamente studenti e giovani nell’apprendimento del ruolo dell’istituzione, dimostrando un modo concreto per promuovere la partecipazione civica fin dalla giovane età e rafforzare la fiducia nelle istituzioni pubbliche.
10. Guardando al futuro, quali sviluppi o innovazioni prevede per l’istituzione del Difensore Civico a Niš e in Serbia?
Guardando avanti, la mia priorità principale è rendere il difensore civico realmente accessibile a tutti i cittadini, ovunque vivano. Per raggiungere questo obiettivo, prevedo di istituire uffici regionali nei principali comuni, garantendo un accesso equo e corretto ai nostri servizi.
Miriamo anche ad avvicinare il difensore civico ai cittadini attraverso visite sul territorio e consultazioni regolari, in modo che le persone possano interagire direttamente con l’istituzione e vedere affrontate prontamente le loro preoccupazioni.
Un altro focus è l’integrazione con le amministrazioni locali: cooperando proattivamente, possiamo prevenire l’escalation dei problemi e fornire indicazioni quando necessario.
Inoltre, ispirati dalle pratiche europee, comprese quelle delle regioni italiane, promuoveremo l’educazione civica, in particolare tra studenti e giovani, attraverso workshop e campagne pubbliche, costruendo consapevolezza e fiducia a lungo termine nella nostra istituzione.
Infine, un coordinamento stretto con difensori civici nazionali e regionali garantirà che la protezione dei diritti dei cittadini sia coerente in tutta la Serbia, creando un sistema più reattivo, affidabile e fidato.
Questo approccio, modellato sulle migliori pratiche europee, renderà il difensore civico non solo più visibile e accessibile, ma anche più efficace e rilevante nella vita quotidiana dei cittadini.
11. Quale messaggio vorrebbe dare ai cittadini che non conoscono ancora il ruolo del Difensore Civico?
SE LE AUTORITÀ VI DELUDONO, IL DIFENSORE CIVICO È AL VOSTRO FIANCO!
Questa iniziativa “Voci in ascolto”, rappresenta un contributo concreto alla costruzione di una cultura civica partecipativa e consapevole, che ponga i cittadini al centro delle politiche di tutela dei diritti e della buona amministrazione.