Nei giorni scrosi a Nis in Serbia si è svolto nell’ambito di un evento organizzato dall’Ombudsman locale della città serba un rilevante incontro tra il Marino Fardelli Presidente del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici Italiani e le colleghe serbe Katarina Mitrovski, Difensora Civica della Città di Niš, e Jelena Milivojević, Difensora Civica della municipalità di Kragujevac.
L’appuntamento, organizzato a margine delle iniziative ufficiali, ha offerto un importante momento di confronto sui modelli organizzativi e sulle prospettive di cooperazione tra i due Paesi.

Il modello italiano al centro dell’interesse serbo

Le Ombudsman serbe hanno manifestato un forte interesse per la struttura del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici Italiani, illustrata durante l’incontro come esperienza consolidata di raccordo tra tutte le regioni e province autonome.
Il modello italiano – fondato su coordinamento, scambio di buone pratiche, uniformità procedurale e consolidamento della tutela dei cittadini – è stato approfondito come possibile riferimento per la creazione di una rete analoga in Serbia.

In particolare, è emersa la volontà di valutare la realizzazione di un sistema che possa riunire gli Ombudsman locali delle diverse città serbe, così da rafforzare il ruolo dell’istituzione e renderla più coerente e riconoscibile a livello nazionale.

Uno scambio professionale di grande valore

L’incontro ha permesso un dialogo ampio e costruttivo su temi quali il funzionamento delle difese civiche territoriali, le modalità di relazione con i cittadini, la gestione dei reclami e il ruolo della mediazione istituzionale.
Il confronto ha evidenziato visioni comuni e possibili ambiti di collaborazione, ponendo le basi per futuri scambi istituzionali e tecnici tra le due realtà.

Il Presidente del Coordinamento Nazionale, Marino Fardelli, ha sottolineato l’importanza del momento di confronto:

«La difesa civica cresce quando cresce la collaborazione tra istituzioni. Il dialogo con le colleghe serbe dimostra quanto il modello italiano sia riconosciuto come solido e utile per lo sviluppo di sistemi di tutela vicini ai cittadini. Il fatto che l’esperienza italiana possa rappresentare un punto di riferimento in Serbia è motivo di soddisfazione e incoraggiamento a proseguire sulla strada del rafforzamento della rete nazionale e internazionale della difesa civica.»

Verso una cooperazione stabile

L’incontro conferma il valore della cooperazione transnazionale nel campo della difesa civica, ponendo l’accento sulla necessità di sviluppare percorsi comuni per migliorare la qualità dei servizi rivolti ai cittadini e promuovere una cultura condivisa dei diritti e della buona amministrazione.

Il Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici Italiani continuerà a favorire iniziative di dialogo internazionale e a mettere a disposizione la propria esperienza per sostenere modelli di tutela efficaci, moderni e sempre più vicini alle persone.