Prosegue la rubrica “Voci in Ascolto”, lo spazio del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici Italiani dedicato al dialogo con i Difensori civici regionali e locali, per raccontare da vicino esperienze, progetti e prospettive dell’istituto in tutta Italia.
In questa nuova intervista, abbiamo il piacere di ospitare l’Avv. Fabrizio Schettini, Difensore civico della Regione Umbria, che condivide con noi le sue riflessioni sul ruolo, le sfide e le innovazioni che intende promuovere nel suo mandato.
1. Quali sono le priorità che intende perseguire nel suo nuovo incarico come Difensore civico della Regione Umbria?
Ritengo che il Difensore civico debba essere un ponte tra i cittadini e le istituzioni. Per questo motivo intendo svolgere l’incarico assegnatomi cercando di instaurare un contatto diretto con chiunque si rivolga all’ufficio, fornendo spiegazioni corrette e comprensibili e, anche in caso di materie che non rientrano propriamente nella mia competenza, vorrei offrire ai cittadini un servizio di orientamento e di indirizzo per poter tutelare efficacemente i propri diritti.
2. Quali sfide ritiene più urgenti per l’istituzione in questo momento storico?
Sicuramente una delle sfide più urgenti per la difesa civica in Italia è riuscire a fornire delle risposte concrete ai tanti cittadini che si rivolgono con fiducia a questa istituzione. Tuttavia è necessario agire a livello normativo per fornire ai Difensori civici tutti gli strumenti idonei per essere messi in grado di operare. Ad esempio, in Umbria, la Legge regionale 30 del 2007 consente al Difensore civico di intervenire sugli enti locali solo su loro richiesta e previa stipula di apposita convenzione, ma attualmente non ne è stata stipulata nemmeno una.
E ancora, sebbene la Legge Gelli-Bianco abbia indicato il Difensore civico regionale quale garante del diritto alla salute, la piena attuazione di tale legge dipende dalla volontà delle singole regioni di recepire il dettato normativo e anche in questo caso non tutte lo hanno fatto.
È necessario, quindi, che la difesa civica in Italia venga valorizzata maggiormente anche attraverso un’armonizzazione della cornice legislativa in cui operiamo, al fine di garantire una più efficace tutela dei diritti: è questa, secondo me, la sfida più urgente che ci attende.
3. Come intende rafforzare la vicinanza del Difensore civico ai cittadini umbri?
Fin dalle prime fasi dell’incarico è emerso con chiarezza che l’istituto del Difensore civico regionale risulta ancora scarsamente conosciuto. L’accesso al servizio è spesso limitato a una ristretta fascia di utenti indirizzati da associazioni o avvocati.
Per questo intendo affiancare ai canali tradizionali – come i comunicati stampa e la pagina web – nuovi strumenti digitali capaci di semplificare l’accesso dei cittadini ai servizi pubblici regionali.
4. Quali innovazioni o progetti nuovi pensa di introdurre durante il suo mandato?
Il mio obiettivo è mantenere le caratteristiche fondamentali della difesa civica: immediatezza, informalità e contatto diretto con i cittadini.
Penso all’inserimento di una sezione dedicata all’interno dell’app “Umbria Facile” per permettere ai cittadini di presentare istanze e segnalazioni direttamente dal proprio smartphone.
Inoltre, vorrei creare un profilo istituzionale del Difensore civico regionale sui principali canali social per divulgare in modo diretto le funzioni e le attività dell’ufficio.
5. In che modo collaborerà con le altre istituzioni regionali e con la società civile per migliorare la tutela dei diritti?
Ho già un dialogo costante con la Presidente dell’Assemblea legislativa Sarah Bistocchi e con il Consiglio Regionale, che hanno dimostrato grande attenzione e fiducia verso l’istituto.
Nel mio programma per il 2026 ho previsto un punto dedicato alla creazione di un coordinamento con gli altri organismi indipendenti di garanzia – il Garante per l’infanzia, il Garante per la disabilità e il Garante dei detenuti – per favorire momenti di collaborazione, scambio di informazioni e iniziative comuni.
Ritengo inoltre importante creare sinergie con le associazioni del territorio, organizzando incontri per approfondire problematiche emergenti e avanzare proposte condivise.
6. Qual è il valore del passaggio di consegne con il suo predecessore e cosa ha imparato dall’esperienza precedente?
Devo ringraziare l’Avv. Marcello Pecorari per il grande lavoro svolto. I suoi consigli sono stati preziosi per comprendere l’importanza del ruolo che mi accingo a ricoprire.
Ha saputo ricostruire, dopo vent’anni di assenza, un punto di riferimento per tanti cittadini, grazie alla sua disponibilità, alla capacità di ascolto e alla sensibilità umana. Il mio impegno sarà proseguire nel solco da lui tracciato.
7. Come pensa di coinvolgere i giovani e le nuove generazioni nelle attività del Difensore civico?
Vorrei portare il Difensore civico nelle scuole, per far conoscere ai ragazzi i principi della legalità, della trasparenza e della partecipazione.
Intendo proseguire i progetti già avviati dal mio predecessore e ispirarmi ad esperienze virtuose come quella del Difensore Civico della Regione Lazio, Marino Fardelli, con il progetto “Il Difensore Civico sui banchi di scuola”.
8. Quali strumenti digitali o metodologie intende utilizzare per rendere l’istituzione più accessibile e trasparente?
Le nuove tecnologie possono ampliare la portata del nostro servizio, garantendo anche alle persone con disabilità o non autosufficienti un accesso diretto e dignitoso.
Sto valutando l’adozione di una chatbot intelligente o di un’interfaccia vocale per raccogliere istanze, reclami e segnalazioni, così da rendere il servizio più accessibile e inclusivo.
9. In che modo ritiene possa evolvere il ruolo del Difensore civico in Umbria nei prossimi anni?
Credo che il futuro del Difensore civico umbro sia strettamente legato al lavoro del Coordinamento Nazionale, che sta operando per rafforzare la figura del Difensore civico in Italia e in Europa.
Sostengo pienamente l’idea di una figura nazionale di Difensore Civico, che permetterebbe di rendere effettiva la tutela dei cittadini ad ogni livello.
10. Qual è il messaggio principale che desidera trasmettere ai cittadini all’inizio di questo nuovo percorso?
Vorrei che i cittadini sapessero che troveranno sempre nel Difensore civico regionale un punto di ascolto e che la difesa dei loro diritti sarà la mia priorità ogni giorno.