Prosegue la rubrica “Voci in Ascolto”, lo spazio del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici Italiani dedicato al dialogo con i Difensori civici regionali e locali, per raccontare da vicino esperienze, progetti e prospettive dell’istituto in tutta Italia.
In questa nuova intervista abbiamo il piacere di ospitare l’Avv. Paola Baldovino, Difensore civico della Regione Piemonte, che condivide con noi le sue riflessioni sul ruolo, le sfide e le innovazioni che intende promuovere nel suo mandato.
1) Come descriveresti il ruolo che stai svolgendo, con parole semplici?
Il Difensore civico è un organo di garanzia al quale i cittadini gratuitamente possono rivolgersi quando, nel rapportarsi con uffici di una pubblica amministrazione regionale o di una amministrazione periferica dello Stato, riscontrino un disservizio, una inefficienza o anche solo una mancata risposta.
2) Qual è stato il caso più emblematico o significativo che hai seguito di recente?
Il caso di una anziana signora che lamentava una indebita trattenuta sulla propria pensione da parte dell’INPS che, nonostante le richieste dell’istante, non aveva provveduto a restituire le somme accantonate senza titolo.
3) Quali sono i diritti più frequentemente difesi nel tuo lavoro quotidiano?
Le segnalazioni più numerose attengono al sistema sanitario e molte di queste riguardano le difficoltà dei cittadini nel riuscire a prenotare esami diagnostici o visite mediche specialistiche nei tempi dei codici di priorità indicati dal medico di base. Diversi sono poi i ricorsi in materia di accesso documentale e generalizzato che vedono il Difensore civico intervenire come organo di riesame.
4) Hai mai ricevuto una richiesta talmente curiosa o insolita da lasciarti senza parole?
Ogni tanto riceviamo richieste che vanno oltre la competenza della difesa civica e che attengono al diritto privato o al diritto penale. In questi casi si spiega al cittadino la ragione per la quale non è possibile intervenire cercando di fornire informazioni utili per poter ottenere tutela nelle opportune e competenti sedi.
5) Se il tuo lavoro fosse un film, che genere sarebbe? Drammatico, commedia, giallo…?
Potrebbe essere un film neorealista.
6) Qual è la soddisfazione più grande che hai provato in questo ruolo?
Rimango soddisfatta quando, a seguito della segnalazione ricevuta, contribuisco a risolvere da un lato il disservizio lamentato dal cittadino e dall’altro a migliorare l’azione amministrativa nell’interesse generale.
7) C’è una parola che usi spesso con i cittadini quando parli del tuo lavoro?
Nei miei interventi, mi piace citare un principio introdotto recentemente dalla legge sul procedimento amministrativo che sottolinea come i rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione debbano essere reciprocamente improntati ai principi della collaborazione e della buona fede. Principi che contribuiscono, da un lato, a ripristinare la fiducia nei confronti della pubblica amministrazione e, dall’altro, richiedono al cittadino comportamenti leali e corretti.
8) Qual è, secondo te, la sfida più urgente per la difesa civica oggi?
Far conoscere l’istituto che, nonostante operi sul territorio piemontese dal 1981, continua ad essere non conosciuto da tutti.
9) Come comunicate con i cittadini e come fate conoscere il vostro ruolo?
La comunicazione è molto importante e non deve essere sottovalutata, in quanto ritengo la difesa civica una risorsa per la collettività. Per quanto mi riguarda, cerco di diffondere la conoscenza del ruolo del Difensore civico organizzando convegni sulla difesa civica, partecipando a incontri istituzionali e recandomi nelle scuole per dialogare con gli studenti. Ogni anno, poi, realizziamo eventi al Salone Internazionale del Libro di Torino.
10) Se potessi lanciare un messaggio ai cittadini oggi, quale sarebbe?
Il messaggio che lancerei ai cittadini è di essere più consapevoli dei propri diritti e di rivolgersi al Difensore civico ogni qual volta siano in difficoltà nel dialogare con una pubblica amministrazione o ritengano gli sia stato negato l’accesso ad un servizio.
11) Cosa pensi ti resterà dentro quando terminerai questa missione da Difensore Civico?
Una bellissima esperienza che mi ha consentito di potermi mettere al servizio dei cittadini, oltre a conoscere molte persone che mi hanno arricchito sia professionalmente sia umanamente.
12) Cosa ti dicono in famiglia quando sei troppo presa dal lavoro? Ti “richiamano all’ordine”?
No, devo dire che i miei familiari hanno molto rispetto per il lavoro che svolgo.
13) Hai un rito o un’abitudine particolare prima di affrontare un caso difficile o un incontro pubblico?
Quando devo affrontare un caso difficile, cerco di approfondire il tema coinvolgendo i funzionari assegnati all’ufficio, persone molto preparate con le quali si è creata un’ottima collaborazione. Quando invece devo preparare un incontro pubblico, cerco di focalizzarmi su cosa intendo comunicare privilegiando un’esposizione che sia il più possibile chiara e comprensibile.
14) Se il Difensore Civico avesse un superpotere… quale dovrebbe essere secondo te?
La capacità di individuare una soluzione che possa essere condivisa da tutte le parti.
15) Ti capita mai di sognare casi anche di notte? E se sì… li risolvi anche nel sonno?
No, fortunatamente non mi capita. Generalmente dormo serenamente, avendo concentrato le mie energie durante l’intera giornata.
Con la sua esperienza, la Difensora civica del Piemonte ci ricorda quanto la prossimità, l’ascolto e la fiducia reciproca tra cittadini e istituzioni siano elementi essenziali per costruire una pubblica amministrazione più equa, trasparente e umana.
La rubrica “Voci in Ascolto” proseguirà nei prossimi mesi con nuove interviste ai Difensori civici italiani, per dare voce a un’Italia che tutela, ascolta e si prende cura dei diritti di tutti.